martedì 7 giugno 2011

super cafoni

Oggi, c'era l'esibizione canora dei bambini della materna, a conclusione del loro laboratorio di musica. L'esibizione era prevista, nel tardo pomeriggio, presso il Teatro Studio di Scandicci.
Vestita con una camicia bianca e un paio di pantaloni blu scuro, Alessandra aveva canticchiato per tutto il pomeriggio le canzoncine del saggio. Alle 17,00 siamo uscite di casa e, recuperato il babbo al lavoro, siamo andate al Teatro.
Il cielo di un grigio piombo, tempo mezz'ora, ha aperto i rubinetti e rovesciato sulla gente, e quindi anche su di noi, secchiate d'acqua. Per fortuna ci siamo rifugiati sotto la tettoia antistante il Teatro. E lì abbiamo atteso il nostro turno, e si... perchè, contrariamente a quel che credevamo, i bambini della materna non erano i soli a doversi esibire. Alle 18,30 circa, abbiamo lasciato i bimbi alle maestre e ci siamo accomodati in platea... Ora, "accomodati" non è propriamente la parola giusta, perchè grazie a dei cafoni, irrispettosi, prepotenti, maleducati, e dementi, tutto eravamo tranne che comodi. I nonni avevano preso i posti per me e il babbo, ed a noi si era unita anche la mia vicina di casa, la cui nipotina si esibiva anche lei. Eravamo quasi in prima fila, un posto perfetto, se non fosse che queste persone, sicuramente parenti di qualche bimbo, hanno pensato bene di mettersi davanti, in piedi, precludendo la visuale di oltre metà palco! Alle nostre richieste, ed a quelle del maestro di musica che li invitava a sedersi, nei posti (moltissimi) ancora liberi ai due lati del palco, questi cafoni maleducati opponevano orecchie da mercante turco! Quando abbiamo provato ad alzare un po' la voce, sapete che ci hanno risposto? "Andate voi a sedervi in quei posti!" "Vi facciamo a fettine se non la smettete" "ma di che vi lamentate!": cioè, vi rendere conto? Noi s'era fatta la fila, con largo anticipo, per prendere dei posti più possibilmente davanti, e questi all'invito ad andarsi a sedere nei posti liberi ci rispondevano con minacce o con frasi assurde come "andate voi a sedervi lì"!!!!!! Noi eravamo seduti, erano loro in piedi a fare da barriera umana al resto della gente!!!! Vi confesso che m'era partito un embolo: mi s'era intasata la vena... e non ho fatto un casotto solo perchè non volevo dare spettacolo e rovinare la giornata alla mia bimba. Ammetto che se fossi stata armata, ad un paio di queste persone avrei di sicuro sparato in mezzo agli occhi. Ma, non ero armata (per foruna mia), e stra-inkazzata sono rimasta seduta a rimirare la nuca della vecchia megera che deturpava larga parte del mio spazio visivo, ed a pensare che a "riccioli d'oro", ovvero il tipo della minaccia di farci a fettine, avrei volentieri infilato l'ombrello su per il kiulo per sventolarlo come una bandiera! Quando la vecchia megera, ogni tanto, si spostava, in quella bolgia di gente di merda, appariva un raggio di sole: la mia bambina che cantava canzoncine e filastrocche guardando il maestro per gli accordi e le entrate, come una cantante consumata.
Tornati a casa, per fortuna, ho potuto vedere l'esibizione della mia bambina, ripresa dal nonno, e le foto fatte dal babbo. Entrambi, invece di rimanere seduti inkavolati come me, si sono alzati ed hanno reso la pariglia a quei cafoni, riuscendo a portare a casa il filmino e le foto di questa sua giornata memorabile.

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