giovedì 23 febbraio 2012

Le mie esperienze "paranormali": il ritorno della micia Pìola

Quando avevo 13 anni, i miei decisero di sopraelevare 1 piano alla casa dove abitavamo. Per questo trasferimmo la cucina in garage, e conservammo il primo piano come zona notte. Il primo giorno di accampamento forzato in garage, mi ritrovai davanti alla porta una gatta magrissima, ma talmente magra che le uscivano gli occhi dalle orbite. Stavo mangiando un panino con il prosciutto, e quella bestiolina con un miagolio disperato mi implorò di darle da mangiare: alla fine io mangiai il panino vuoto e essa 3 fette di prociutto cotto. Se ne andò, dopo avere mangiato, ma tornò la sera. Ed io le detti ancora da mangiare. Tornò il giorno dopo, e quello dopo, e quello dopo ancora. Mangiava, si strusciava, si affacciava sull'uscio del garage, ma non osava entrare. Una notte, pioveva a dirotto. La mia finestra si affacciava sul garage, mi alzai e andai dietro ai vetri. Non lo so perchè. Pensavo che forse la gatta poteva essere venuta in cerca di rifugio. E lei era lì . Scesi quatta quatta in garage e la feci entrare. Dormì lì quella notte, e poi tutte le successive. Una mattina non feci in tempo ad arrivare in garage prima della mia mamma, e lei scoprì la gatta. Non so per quale miracolo, ma mi concesse di tenerla. I lavori terminarono, e la gatta venne su con noi. Ha vissuto insieme a noi per tanti anni, sino a che un giorno non si ammalò: un tumore la colpì alla spina dorsale, paralizzandole gli arti inferiori. Il veterinario disse che non aveva speranze, e ci consigliò di addormentarla con l'eutanasia. Soffriva troppo, e a malincuore accettai. Nella sala del veterinario, entrò la mia mamma con Pìola, io restai fuori. Mentre il veterinario me la toglieva dalle braccia lei mi guardò implorante e... boh... pensai che forse non voleva, ma ormai la porta si era chiusa e lei era lì, sul lettino dove l'iniezione avrebbe posto fine alle sue sofferenze.
Mi sono sentita una merda per giorni. Ho pianto tutte le sere, quando andavo a dormire e guardavo la coperta, ora vuota, ai piedi del letto, dove lei dormiva.
Una notte, affranta, dissi ad alta voce "perdonami Pìola per averti fatta sopprimere,magari tu avresti voluto vivere anche quei pochi giorni che ti restavano, anche se pativi?!"... Nel cuore della notte, sentii il tonfo delle sue zampine sul letto, come quando vi saltava, la sentii camminare, arrivare alla mia faccia e avvertii il tocco delle sue vibrisse sulla faccia, e poi un suo bacino (leccatina sul naso). Allungai la mano, per accendere la luce, mi guardai intorno, ma non c'era nessuno. Io SO di non essermelo sognato, perchè ero sveglia, e non fo uso di droghe ... SO che era lei, il suo spirito, e penso che sia venuta a dirmi di non stare in colpa, che lei stava bene...

domenica 5 febbraio 2012

le dimensioni contano

Si fa tutto un dire che le dimensioni non contano, invece le dimensioni contano eccome! C'è stato un tempo in cui si faceva a gara a chi ce lo aveva più piccolo, più leggero, più tascabile possibile. Ora, tutti vanno a giro con enormi aggeggi che mettono in bella mostra, sui tavoli del ristorante, sulle scrivanie o semplicemente in mano. È l'era dell' i-pone, dei tablet, del touch screen. Casalinghe, studenti, commesse, disoccupati, operai fanno fatica ad arrivare a fine mese, ma non si fanno mancare l'ultimo modello dell' i-phone. Poi, magari, ignorano la maggior parte delle funzioni, lo usano solo per telefonare, o per aggiornare il proprio profilo facebook, e far saper a tutti che sono a fare la spesa.