martedì 20 dicembre 2011

La vera felicità

La vera felicità risiede nel non desiderare niente. Nell'accontentarsi di quel che si ha.
Un tempo, pensavo di non aver niente, di non essere felice. Ho desiderato di trovare l'amore, costruire una famiglia... avere dei figli. Volevo andare via da Altamura.
Ho realizzato tutti questi desideri, e mi rendo conto di non essere felice. Ero molto più serena e felice quando non avevo niente. Quando non avevo nulla da perdere.
Un'altra cosa che ho imparato è che non bisogna dire quel che si pensa, nel momento in cui si pensa, alla persona di cui lo si pensa: succedono solo grandi litigi. Il silenzio è d'oro.
Ci ho messo 38 anni per capirlo. Vediamo se riesco a mettere in pratica quel che ho imparato.

"lei non sa chi sono io!"

Ieri ero al lavoro.
Io lavoro nel reparto Pescheria della Metro.
Mentre ero impegnata nella rilevazione delle temperature dei prodotti sui banchi, vedo vicino alle vasche dei King Crab un tipo vestito da cuoco che sta giocando con la retina, tirando su un granchione per farlo vedere ai suoi amici.
Mi avvicino e gli dico:
-Mi scusi, ma non si può pescare da soli gli animali.
E quello:
-E chi l'ha detto?
ed io:
-Lo dice il regolamento, e i cartelli che come vede sono esposti nell'area pescheria, e che tra l'altro vietano l'ingresso a chi non debba effettuare acquisti.
Quello tutto piccato mi fa:
-tu non sai chi sono io?!
Ed io serafica:
-Non so chi lei sia, ma so cosa dice il regolamento: non si può toccare la merce, nè pescare da se astici e granchi.
E qui, se ne esce con una domanda ancora più scema:
-tu ci vai alla cena di Natale su in mensa, questa sera?
(ovvero, voleva farmi capire che era lo chef che preparava la cena del Natale)
Ma, gli è buttata male, perchè io gli ho detto che non ci andavo (visto che avevo la bimba malata).