domenica 29 agosto 2010

Roba da pazzi!

Avete letto la notizia di quella povera donna e del suo bimbo che per colpa di due ginecologi bischeri, che se le sono suonate tra di loro, ha finito per perdere l'utero e i figliolo l'è andato 2 volte in arresto cardiaco, dopo il cesareo? Roba da pazzi! Non ci si crede che al giorno d'oggi partorire possa diventare una tragedia. Per cosa poi? Mica per complicanze, no! Perchè due bischeri non si sopportano e stavano lì a menarsela mentre la povera paziente ed i nascituro andavano in sofferenza. Spero che il bimbo alla fine sia sano, perchè senza utero la povera signora non potrà più avere figli. Quale sarebbe la giusta punizione per i due? Evirarli: che nemmeno loro possano riprodursi!

il 1 settembre

Il 1 settembre, il Direttore aveva garantito che sarei rientrata a lavorare... Devono avere perso i mi numero, perchè nessuno mi ha telefonato... almeno sino ad ora.

Si accettano scommesse...

lunedì 2 agosto 2010

vi racconto

"Il vuoto oltre la siepe"

Ho sempre portato a casa tutti i gatti, cani e passerotti che trovavo per strada. Credo che questo mio smodato amore per gli animali sia stato l'unico aspetto della mia personalità di cui mia madre non abbia avuto nostalgia dopo la mia partenza.
Che fine facevano tutti questi animali? Semplice: mia madre li piazzava presso sue amiche con casa in campagna, fattoria o mega terrazzo, mega pazienza e zero figli.
Nel corso degli anni solo una gatta è riuscita a restare a casa da noi. Credo che essa fu la quintessenza della paraculaggine, perchè riuscì ad incantare mia madre a tal punto che ella non s'adoperò mai per sbolognarla a qualcun'altro. Questa gatta, che era poco meno che un umano, solo perchè non aveva i dono della parola, ma che era ben più che un umano per intelligenza e cuore, era anche una gran "zoccola" perchè ogni anno mi sfornava 2 cucciolate, con una media di 3 gattini per volta ed un totale di 6 micetti da piazzare. Operazione piazzamento gattino sempre riuscita, tranne una volta. E quella volta un suo cucciolo rimase con noi, e ne prese il posto esclusivo alla morte, avvenuta per cancro.
Questo cucciolo aveva all'incirca 5 nomi: ognuno di noi, in famiglia, lo chiamava come gli garbava, ma lui capiva benissimo quando veniva nominato. Era bianco e nero, e di dimensioni notevoli, da adulto. Giunto all'età adulta volle uscire per esplorare il mondo, ed iniziò le lotte per il territorio. In una di queste lotte ebbe la meglio sul vecchio gatto del quartiere: un certosino blu, scorbutico e violento. Ma la vita spericolata, che il mio micione aveva scelto, ben presto gli fu fatale ed una volta, uscito per una delle sue esplorazioni, non fece più ritorno a casa. Il certosino blu avvertì l'assenza del rivale e piano piano si arrischiò ad aggirarsi davanti alla mia porta di casa. Io orfana di gatto e con la dispensa piena di scatolette senza padrone, decisi di darle al boss deposto. Nacque un'amicizia tra me ed il certosino, il quale era una tigre sanguinaria con tutti tranne che con me, da cui si faceva anche accarezzare. E col passare dei mesi, il gattone blu prese anche a salire su a casa mia ogni volta che trovava il portone aperto. E nel locale lavanderia si ritagliò un suo angolo in cui, su un grosso giaciglio formato da un cuscinone, si fermava anche a dormire.
Un giorno, mia madre aspettava che il tecnico venisse a ripararle la lavatrice. Sentimmo suonare, ed aprimmo: insieme al ragazzo dell'assistenza salì anche il gattone. Io dissi al tipo che poteva proseguire a salire sino al terrazzo, dov'era il locale lavanderia; io avrei preso la scatoletta per il gatto e lo avrei raggiunto subito. Ma quello che fece? Arrivò al locale lavanderia e aprì la porta che dava sul terrazzo e poi fece spaventare il gatto che scappò fuori, e non conoscendo il posto (non era mai uscito di lì), pensò bene di trovare rifugio scavalcando la siepe di eucalipto... Peccato che oltre la siepe ed il muretto, cui era appoggiata, c'era il vuoto! Quando salii sul terrazzo, con la ciotolina del gatto piena di Gourmet, non vedendolo chiesi al tecnico dove fosse andato il mio micio, e questo mi disse che s'era buttato di sotto! Pensavo scherzasse, ma quello ripetè "è saltato di sotto!".
L'unico motivo per il quale il tecnico non volò anch'egli dal terzo piano è che fui talmente colta alla sprovvista e gettata nell'angoscia che la mia attenzione si monopolizzò su che fine avesse fatto il gattone dopo il volo. Mi affacciai dal terrazzo e guardai giù: niente! Non c'era nessun gatto spiaccicato al suolo. Allora scesi a 4 a 4 le scale, aprii il portone e... niente! Dov'era finito? All'improvviso un flebile "miaoooooooooooo": era il certosino, con un rivolo di sangue vicino alla bocca che guardava tutto speranzoso la ciotola che io (dimentica) tenevo in mano ed inspiegabilmente m'ero portata dietro. Gli porsi la pappa e quello se la finì in un batter d'occhio! Cercai di prenderlo per portarlo dal veterinario, ma il certosino, finita la pappa si girò e se ne andò. Non lo vidi più per 2 settimane. Poi ritornò, puntuale ogni giorno a batter pappa, sino alla sua morte, avvenuta in circostanze misteriose 4 anni dopo.